Dimmi cosa ascolti e ti dirò chi sei: Spotify Studio AD e le sue enormi potenzialità

02/04/2021 | Digitale

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Cosa fai quando sei in coda in tangenziale? E quando cerchi di superare il tuo record personale nei 10km? E quando sei sotto la doccia? Fammi indovinare: ascolti Spotify!

Lo so, sembra proprio che io ti conosca molto bene. In realtà io, te e altri 299 milioni di persone abbiamo qualcosa in comune: utilizziamo questo streaming audio per farci accompagnare in ogni momento della giornata.

Playlist, radio, autori e podcast: Spotify non è solo un contenitore di musica, è un distributore di contenuti con dati da capogiro. Quindi perchè non sfruttare questa enorme potenzialità e cominciare a fare delle campagne promozionali?

Diamo qualche numero

Con 299 milioni di utenti attivi ogni mese, di cui 170 milioni con sottoscrizione free, Spotify raggiunge ben 92 mercati. Un bacino d’utenza straordinariamente ampio, in cui facilmente si possono identificare personas e cluster di interessi specifici.

Chi sono gli iscritti a Spotify?

Uomini e donne in percentuale quasi uguale (46% donne, 54% uomini), gli utilizzatori appartengono in maggioranza alle fasce d’età più giovani, tra le più ambite da pubblicitari e da brand: ben il 34% è di età compresa tra i 18 ed i 24 anni, il 27% tra i 25 e i 34 e il 14% tra i 35 e i 44 anni.

I dati relativi all’audience possono scendere ancora più nel dettaglio, rivelando ad esempio che gli ascoltatori di podcast sono mediamente più istruiti e con un potere d’acquisto maggiore rispetto alla media per fascia d’età (fonte: Spotify First Party Data 2020 e Global Web Index 2018). Insomma, Spotify con i suoi dati first-party e third-party permette di raggiungere segmenti di pubblico specifici sulla base dei dati demografici e degli interessi, identificati analizzando le abitudini di streaming e i gusti musicali degli utenti.

Infine un piccolo accenno doveroso ai contenuti della piattaforma: oltre 60 milioni di brani, più di 1,5 milioni di podcast e 4 miliardi di playlist. Ce n’è davvero per tutti i gusti (e generi).

Raggiungere un’audience coinvolta

Milioni di persone accompagnano con la musica di Spotify i loro momenti più importanti. L’ascolto quotidiano alimenta la streaming intelligence: first-party data contestuali che ci rivelano mindset e gusti del momento.

Ed è proprio l’enorme varietà di dati ad essere il sicuro valore aggiunto di questo strumento. Su Spotify la tua audience è perfettamente targettizzata non solo sulla base dei dati demografici, cosa comune a tantissime altre piattaforme, ma anche e soprattutto per la conoscenza dei momenti e delle abitudini degli utilizzatori.

Spotify sa a che ora vai a correre la domenica mattina (e quando decidi di non andarci), se ami ascoltare podcast sulla mitologia greca o sul marketing esperienziale e se ieri sera hai avuto una cena romantica o una pizza a casa con gli amici.

Le persone condividono informazioni e pareri con la piattaforma, comunicano le proprie preferenze affinché l’algoritmo possa proporre loro contenuti audio sempre più affini ai propri interessi.

Tu scegli, l’algoritmo impara e i dati si perfezionano. 

Analizzando le abitudini di streaming e i gusti musicali degli utenti è possibili raggiungere segmenti di pubblico altamente profilati sulla base di

–  dati demografici (sesso, età, geolocalizzazione streaming in tempo reale, etc…) forniti tramite registrazione utente;

– gusti musicali (musica per bambini, Alternative, Classica, Rock etc… per un totale di oltre 30 generi e sottogeneri) per trasmettere spot subito dopo aver ascoltato un genere specifico;

– Behaviour (analisi delle attività, degli stati d’animo, delle abitudini) attraverso l’analisi delle playlist personalizzate;

– device (desk, mobile, tablet, auto, dispositivi gaming connessi etc…) per raggiungere gli utenti con le tue campagne in modo dinamico in base alla piattaforma che utilizzano al momento.

Pare proprio che non resti che posizionare la tua campagna nel “momento” giusto con la persona giusta, con una precisione quasi chirurgica.

Formati pubblicitari coinvolgenti: oltre all’audio c’è di più!

Spotify offre diversi formati di spot: l’audio è sicuramente il più diffuso, ma non è il solo.

Dato che i device e le piattaforme in grado di riprodurre lo streaming sono molteplici, molteplici sono anche i formati pubblicitari, che si adattano all’azione che presumibilmente l’utente sta compiendo.

I formato previsti sono:

– Audio Everywhere: spot audio che consente di raggiungere tuo pubblico di riferimento su qualsiasi dispositivo, in qualunque ambiente e in ogni momento della giornata;

– Video (Sposored Session e Video Takeover): video ad alto impatto, di grande qualità, mostrati solo a piattaforma aperta in primo piano e corredati di banner cliccabili;

 Display (Overlay e Homepage Takeover): banner cliccabile che mette al centro dell’attenzione (e dello screen) il tuo Brand;

– Sponsored Playlist: ti consentono di ottimizzare la brand awareness mediante la sponsorizzazione esclusiva dei migliori contenuti, ovvero le playlist editoriali.

Utilizza una combinazione di contenuti audio, video e display con messaggi uniformi, per garantire al tuo brand “l’ubiquità”.

SPOTIFY AD STUDIO 

E’ la piattaforma da cui poter programmare una campagna. Il meccanismo è molto simile ad altre piattaforme di ads per i social, seppur con qualche leggera limitazione probabilmente dovuta alla “giovane età” dello strumento.

La struttura classica Campagna – Gruppo di annunci – Annuncio permette di selezionare  obiettivo, durata, formato e di colpire target in base a interessi, real time context, generi musicali o nessun interesse specifico, per craggiungere proprio tutti.

Ma la vera rivoluzione è la possibilità di creare tramite la piattaforma ed in modo totalmente gratuito (senza costi aggiuntivi rispetto all’investimento pubblicitario) uno speakeraggio con attori: un risultato professionale garantito.

Facile, veloce, misurabile e mirata, la pubblicità su Spotify suona davvero bene!

Case History, ovvero “Perchè non ci ho pensato prima io?!”

Se fatichi ad immaginare campagne dal grande potenziale e risultati vincenti, ti invito a consultare le case history riportate sul sito https://ads.spotify.com/it-IT/case-history/ per trarre ispirazione.

Playlist per cani, sinfonie composte con le patatine fritte, suoni che diventano ricette di cucina e tanto altro… non solo Awareness e Reputation, con Spotify gli inserzionisti riscontrano un notevole aumento delle metriche del brand, su scala globale e in numerosi mercati verticali.

Audio 3d, contenuti interattivi, app da scaricare, siti da visitare: grandi brand hanno ripensato l’esperienza di marca proponendo materiale nuovo, innovativo, curioso ed interessante. L’ascolto di Spotify segna dei momenti che, se ben capiti e sfruttati con messaggi creativi valoriali, aumenteranno sensibilmente il vostro SOV. 

Sì, tutto chiaro, ma quanto costa?

Ecco che ora svelo la più grande ed importante novità: da poco tempo Spotify ha deciso di rivedere le proprie logiche di marketing, abbassando il budget minimo di investimento di campagna da 1000 dollari (in principio i costi erano ancora più alti, decine di migliaia di dollari) a 250 euro.

Ricapitolando: il formato audio e i messaggi uniformi si legano ai momenti della quotidianità di un target efficacemente coinvolto e propenso a ricordare e ricercare (e di conseguenza acquistare).

Una strategia digital di brand su Spotify è una sinfonia armonica di progressi misurabili e massima creatività: un mix vincente da riprodurre subito, come una bella Playlist.

Francesca Vanolo

Ambassador Web Marketing e Social Media – Digital Innovation Days

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